Ricchi contro poveri: Roberti promuova il ricorso alla Corte costituzionale ai sensi dell’art. 127 Cost.
L’autonomia differenziata è un progetto politico di divisione dell’unità nazionale, che penalizza i territori già depressi, come il Molise, violando la garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni per i cittadini.
I LEP, ormai è chiaro, sono uno specchietto per le allodole, un feticcio per offrire un argomento (ipocrita) a chi deve difendere l’iniziativa legislativa: basti pensare che non sono stati ancora definiti e soprattutto non sono finanziati (nè finanziabili, nel quadro attuale di finanza pubblica), oltre al fatto che la loro eventuale violazione, di fatto, non è “giustiziabile”.
Esattamente come per i Lea: in materia sanitaria, ad esempio, il Molise è una delle regioni sotto la soglia Lea, ma a chi importa? I danni li pagano solo i cittadini, come già accade per il Molise dove abbiamo la pressione fiscale più alta d’Italia per i servizi peggiori rispetto a tutte le altre regioni, e con l’autonomia differenziata il divario (già clamoroso) si estenderà anche a istruzione e infrastrutture, per citare due ambiti strategici fondamentali che cementano l’unità della Nazione.
Diciamolo chiaramente: l’autonomia differenziata è il dazio che Fratelli d’Italia paga alla Lega in cambio del premierato. Un pessimo baratto: istituzioni e carta costituzionale piegati a contingenze e interessi di parte.
Al Presidente Roberti ho chiesto uno scatto d’orgoglio: dismetta i panni dello yes man di partito e indossi quelli di garante dei molisani, con la schiena dritta.
Il centrodestra locale non ha alcun peso politico nello scacchiere nazionale, ed è afono nelle dinamiche di partito, dunque l’unica strada possibile resta quella istituzionale tracciata dalla Costituzione: non appena sarà approvata dal Parlamento e promulgata, la Regione Molise promuova il ricorso alla Corte costituzionale ai sensi dell’art 127 Cost.
È l’unica strada. Serve solo il coraggio di percorrerla.