Fanno quasi tenerezza le povere anime candide e pie del centrodestra molisano che da 48 ore si strappano le vesti e strepitano in modo isterico gridando allo scandalo per l’accordo programmatico di consiliatura siglato a Campobasso tra il centrosinistra e il Cantiere civico.
Bisogna capirli: è assolutamente comprensibile che gli sia andato di traverso e quindi lo contestino, perché l’intesa Forte-Ruta è l’anticamera della sconfitta di De Benedittis e della sua “corte dei miracoli”, Cesa e Lotito in primis, e con tutta probabilità un preavviso di sfratto dalla Regione per Roberti e i maggiorenti che lo sostengono.
Il centrodestra di poltrone se ne intende, vista la notoria bulimia di potere fine a se stesso da cui sono affetti: indimenticabile, solo per citare l’ultimo esempio paradigmatico di istinto famelico, la modifica a colpi di maggioranza dello Statuto regionale per raddoppiare la poltrona del sottosegretario al solo fine di appagare gli appetiti di qualche consigliere rimasto a bocca asciutta. O la bufala del Decreto Molise concepito per carpire con dolo la buona fede dei molisani e regalare due seggi parlamentari a chi in Molise non c’era neanche mai venuto.
E allora perché coprirsi di ridicolo accusando centrosinistra e Cantiere civico di aver stretto un accordo di potere?
La risposta è persino banale: questi statisti della domenica non ci arrivano neppure a concepire un patto fondato sui progetti da realizzare e indicando agli elettori in modo pubblico e trasparente sia tempi e modalità di attuazione sia le figure a cui assegnarne la responsabilità istituzionale.
Ancor meno immaginabile, per quanti pur di avere una poltrona si venderebbero anche l’anima (per non scomodare altre parti del corpo meno spirituali…), la scelta del candidato sindaco civico, Pino Ruta, che al debutto ha raccolto la percentuale straordinaria del 20%, di rinunciare alla carica di vicesindaco e assessore (e connessa indennità), onorando il consenso ricevuto con il ruolo di “semplice” consigliere. Un vero e proprio sacrilegio, per i poltronisti di centrodestra indignati un tanto al chilo.
Se ne facciano una ragione: Costruire democrazia e le altre liste del Cantiere civico che hanno sostenuto Pino Ruta al primo turno, domenica e lunedì voteranno per Maria Luisa Forte e invitano tutti i loro elettori a fare lo stesso, per realizzare i punti programmatici stabiliti nell’accordo di consiliatura ed offrire alla città un’amministrazione di qualità per i prossimi cinque anni.
Impedire che il comune di Campobasso diventi la sede elettorale dei Cesa e Lotito con codazzo fantozziano al seguito è, ormai, un imperativo categorico. E questo Campobasso lo sa.