Massimo Romano critica la decisione di istituire un secondo sottosegretario in Molise, definendola un atto di arroganza politica e invitando la classe dirigente a concentrarsi su questioni più urgenti.
CAMPOBASSO – Il consigliere regionale di Costruire Democrazia, Massimo Romano, non usa mezzi termini per esprimere il suo disappunto riguardo alla recente modifica dello Statuto regionale del Molise, che prevede l’istituzione di un secondo sottosegretario. In un post pubblicato sulla sua pagina social, Romano ha definito questa decisione una vera e propria “porcheria istituzionale“, sottolineando come rappresenti il livello più basso della politica locale e un punto di non ritorno nell’era del presidente Roberti.
Romano ha fatto riferimento all’adagio del Marchese del Grillo, affermando che nessun molisano condivide o apprezza questa scelta, eccezion fatta per il beneficiario della nuova carica, i cui costi ricadranno sui contribuenti. “È ridicolo avere due sottosegretari in una regione che perde 1500 abitanti all’anno”, ha proseguito, evidenziando come la regione non riesca nemmeno a gestire l’ordinaria amministrazione, con il rendiconto 2021 ancora in sospeso nel 2024.
Durante la recente discussione in consiglio regionale, la proposta ha ottenuto 13 voti favorevoli dal centrodestra, mentre la minoranza ha espresso il suo dissenso con 7 voti contrari. Romano ha criticato il silenzio assordante dei consiglieri di maggioranza, incluso il presidente Roberti, che non ha trovato il coraggio di motivare il voto su un provvedimento così impopolare e autoreferenziale.
Il consigliere ha esortato la classe dirigente molisana a focalizzarsi su questioni di maggiore rilevanza, come la gestione dell’autonomia differenziata, il futuro dell’organizzazione sanitaria e la questione del credito d’imposta per le zone Zes. “Invece di affrontare queste sfide, ci troviamo a discutere di un secondo sottosegretario, come se fossimo al bar dello sport”, ha concluso Romano, lasciando intendere che la politica regionale dovrebbe alzare il livello del dibattito e concentrarsi sui veri problemi della comunità molisana.