Annullare il piano di rientro dal disavanzo per evitare la bancarotta della Regione: «Lo Stato deve rispondere di un debito che ha creato»
La prima Commissione consiliare ha avviato l’esame della proposta di deliberazione avanzata da Massimo Romano, consigliere regionale di Costruire Democrazia, per l’annullamento in autotutela del piano di rientro dal disavanzo sanitario. Una proposta definita dallo stesso Romano come l’ultima possibilità per evitare il dissesto finanziario del Molise.
L’iniziativa punta a cancellare le voci di debito sanitario attribuite al bilancio regionale, spostando la responsabilità sullo Stato centrale. «O si approva la delibera, che ha basi giuridiche solidissime, che azzera il debito sanitario, o il Molise è in dissesto. Non saprei usare parole più chiare», ha dichiarato Romano.
Il consigliere ha spiegato che la proposta si fonda su un’accurata analisi normativa e giurisprudenziale, con riferimenti alla Corte Costituzionale, alla Corte dei Conti e al Consiglio di Stato. «Abbiamo lavorato per ricostruire un quadro giuridico solido e inattaccabile. Il disavanzo di centinaia di milioni di euro è stato creato dallo Stato e lo Stato deve risponderne».
Romano ha inoltre sottolineato l’urgenza della questione, indicando il 12 dicembre come termine ultimo per l’approvazione in Consiglio regionale. «Questa proposta non è uno spot elettorale, ma una necessità per garantire un futuro finanziario alla Regione Molise».
Il consigliere di Costruire Democrazia non ha risparmiato critiche all’emendamento proposto alla legge di Bilancio, il cosiddetto Decreto Molise, che prevede misure per la sanità regionale ma che, secondo il consigliere, manca di concretezza. «Non possiamo continuare a inseguire promesse che non hanno né l’avallo del Ministero dell’Economia né copertura finanziaria. Se il Governo approvasse un decreto che azzera il debito, applaudirei e ritirerei la mia proposta. Ma non possiamo aspettare oltre».
Il consigliere ha lanciato un appello ai cittadini e alle istituzioni molisane: «Questa battaglia non riguarda una parte politica, ma l’intero Molise. Abbiamo gli strumenti legislativi per rivendicare i diritti dei cittadini senza dover chiedere l’elemosina o inginocchiarci davanti a nessuno».
Romano si è detto pronto a collaborare con tutte le forze politiche, purché si agisca concretamente. «Non sono più disposto ad accettare atti che rappresentano solo brodini riscaldati. La proposta è giuridicamente solida, ora tocca al Consiglio regionale fare la sua parte».
Con il supporto di esperti accademici e giuristi, Romano ribadisce che l’annullamento del piano di rientro è non solo possibile, ma necessario per evitare il collasso economico del Molise. «È arrivato il momento di scegliere: o salviamo la Regione, o scegliamo di non scegliere. Ma le chiacchiere, ormai, sono insopportabili».