“Avremo quasi un Dea di II livello…” (cit.)

Ogni giorno che passa la trattativa per l’acquisto della struttura di Tappino ricorda sempre più da vicino il febbrile calciomercato del film “l’allenatore nel pallone”, con Lino Banfi nei panni di Oronzo Canà, improvvisato allenatore di serie A della Longobarda, che nell’inseguire il sogno di avere in squadra Platini o Maradona, intanto gongola per l’imminente acquisto di “1/4 di Rummenigge”. 

Mentre scopriamo che l’Università Cattolica avrebbe già deliberato “prima di Natale” l’autorizzazione alla vendita dell’immobile, in Regione nessuno sa niente, tranne Roberti a quanto pare: non è stato coinvolto il Consiglio regionale, non ne sanno niente gli uffici del Patrimonio e del Bilancio, anche la struttura commissariale, per quanto risulti, è stata esautorata. Nel frattempo, però, in attesa di vedere le “carte” sulla proprietà dell’edificio che “la Cattolica” dovrebbe inviare entro gennaio, l’accordo sarebbe ormai cosa fatta grazie all’interessamento del rettore di Unimol (coinvolto non si sa a che titolo nell’operazione immobiliare) e che il piano di integrazione sanitaria con Responsible consentirà di avere “quasi un Dea di II livello”. Quasi? 1/4? 2/5? 1/3? Chissà…

Questa storia è surreale: un’operazione di decine di milioni di euro per ridisegnare l’organizzazione sanitaria regionale che viene gestita in segreto, senza uno straccio di atto, anzi occultando documentazione fondamentale, esautorando organi ed uffici pubblici preposti, coinvolgendo soggetti del tutto estranei alle materie di competenza e già pre-individuando operatori sanitari privati senza nessuna procedura di evidenza pubblica e senza che vi sia traccia di tale nuova configurazione negli atti di programmazione. 

Lo scrivo a futura memoria, nell’ottica della massima trasparenza della mia attività istituzionale e a beneficio di ogni cittadino sulla sintomatica anomalia di questa vicenda in cui qualcuno evidentemente non vuole ci si veda chiaro: per fare piena luce su questa storia, ho presentato un’interrogazione a ottobre 2023 (rimasta lettera morta), una mozione a dicembre 2024 (non ancora discussa), un ricorso al Tar Molise per accedere agli atti della concessione del finanziamento pubblico di 70 miliardi di lire (accolto, ma la regione continua a non consegnarli), un altro ricorso al Tar Molise per l’ottemperanza della sentenza favorevole non eseguita (necessario poiché la regione reitera il rifiuto di esibire i documenti), un ricorso pendente al Consiglio di Stato contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli atti del golden power (inspiegabilmente non esercitato), nonché un’istanza di accesso per prendere visione di due Delibere di Giunta del 1994 contenenti informazioni fondamentali su cui qualcuno si sta distraendo…

Su questa storia andremo fino in fondo. È un impegno politico preciso che assumo per il 2025. 

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