Ad oggi non è possibile sapere se la Giunta Regionale prevederà un piano di copertura del disavanzo pregresso in materia di sanità, nonostante il termine richiesto dal Governo centrale fosse il 31 gennaio, ossia fra tre giorni e prima di qualsiasi possibile riunione del Consiglio Regionale.
Di conseguenza non possiamo ancora sapere con certezza, se i novanta milioni di euro promessi da Roma al Molise per il rilancio della sanità molisana e per la copertura dei debiti, saranno effettivamente erogati. Le due cose, secondo la legge di stabilità del 2025, erano subordinate.
Tutto resta avvolto nella nebbia, anche la possibilità da parte della stessa Giunta Regionale, di chiedere una proroga di questo termine del 31 gennaio.
La richiesta in aula, mediante una Interrogazione urgente, è presentata e protocollata dal consigliere regionale Massimo Romano e condivisa dal centrosinistra.
Il presidente del Consiglio Quintino Pallante aveva dato disponibilità a Romano di inscrivere l’ Interrogazione ma non di prevedere oggi la risposta.Ovviamente il Consigliere Romano non si è accontentato perché a suo parere non si poteva attendere oltre la data del 31 gennaio, anche solo per sapere se era prevista la richiesta di proroga dei termini da parte di via Genova.
Nel caso di questa risposta avrebbe potuto anche dichiararsi soddisfatto rinunciando all’intervento.
Ma tutto questo non è avvenuto quindi tutto resta ancora nel mistero. La filiera istituzionale in questo momento serve solo a infittire la nebbia.
Ma quali sono le richieste?Ecco lo stralcio finale dell’interrogazione
“Considerato che la legge di stabilità 2025 ha subordinato l’assegnazione del contributo straordinario di 90 milioni di euro all’approvazione da parte della Regione del piano di copertura del disavanzo pregresso entro il 31 gennaio 2025, ad oggi non risulta adottato alcun atto da parte della Giunta regionale, organo al quale, ai sensi e per gli effetti dell’ad. 34, co. 4, lett. e), dello Statuto, compete di proporre al Consiglio gli atti amministrativi o di programmazione la cui approvazione spetti all’assemblea, e che allo stato non sono state calendarizzate sedute consiliari ulteriori rispetto a quella del 28 gennaio 2025 il cui ordine del giorno non contempla nessun atto di attuazione dell’ad. 1, co. 381 e ss. della L. 207/2024; tale omissioni e/o ritardo rischia di vanificare la possibilità di accedere al contributo pubblico straordinario di cui al comma 381. Interroga il Presidente della Regione, per conoscere: se la Giunta regionale, a ciò competente ai sensi dell’art. 34, co. 4, lett. e), dello Statuto, intenda varare il piano di cui all’ad. 1, co. 382, L. 207/2024, eventualmente in che tempi sottoporlo all’attenzione del Consiglio regionale, per il tramite delle commissioni consiliari competenti, cui compete di approvarlo (art. 16, co. 2, Statuto), ovvero intenda formulare un’espressa richiesta di proroga del suddetto termine al fine di non pregiudicare l’assegnazione del suddetto contributo finanziario straordinario”.
ROMANO SUI SOCIAL: BRANCOLANO NEL BUIO NON SANNO CHE PESCI PRENDERE
“Brancolano nel buio- commenta Romano sui social- è terminata poco fa la seduta del Consiglio regionale nella quale, incredibilmente, il Presidente Roberti ha impedito la discussione sull’interrogazione urgente presentata nei giorni scorsi per fare luce sui tagli alla sanità che il Governo Meloni pretende dalla Regione entro il 31 gennaio 2025 e ai quali “subordina” i 90 milioni di euro previsti nella legge di stabilità 2025. Perché Roberti si è nascosto, rifiutandosi di rispondere? Perché brancolano nel buio e non sanno che pesci prendere: mancano solo 3 giorni e la Giunta regionale non ha chiesto una proroga al Ministero dell’Economia né ha ancora predisposto uno straccio di piano, tacendo al Consiglio regionale e all’opinione pubblica decisioni di fondamentale importanza che riguardano la tenuta dei conti pubblici e la salute dei molisani. Un ritardo irresponsabile, quello della Giunta Roberti, che rischia seriamente di compromettere la possibilità per il Molise di beneficiare del contributo finanziario straordinario statale per ripianare il disavanzo, perpetuando una condizione che si avvicina sempre di più a quella di una regione in bancarotta”.FacebookWhatsappTelegram