Le immagini che arrivano da contrada Ramitelli a Campomarino sono agghiaccianti: ancora una volta, come accade ormai da anni, basta una pioggia ordinaria per devastare ettari di terreno seminati, pregiudicandone il raccolto e i corrispondenti redditi agricoli già duramente penalizzati.
E mentre la Regione continua a utilizzare i Consorzi di bonifica come avamposti elettorali, l’efficace manutenzione dei canali di scolo per la regimazione delle acque resta un miraggio.
Insomma, è sempre la stessa storia: la mia ultima denuncia, in ordine di tempo, risale al 17 maggio 2023, e si riferisce a fatti sostanzialmente identici, ossia l’esondazione del torrente Saccione i cui argini non servono a contenere le acque piovane, anche a causa di canali spesso completamente ostruiti.
E dopo il danno, la beffa: è giusto che nel 2024 i proprietari di terreni e abitazioni ricadenti nel comprensorio dei consorzi siano ancora tenuti a pagare contributi fondiari di migliaia di euro, spesso in assenza della benché minima controprestazione e di servizi manutentivi pressoché inesistenti?
Altro che sviluppo agricolo: la verità è che qui siamo all’anno zero.