Invece di proporre ulteriori aumenti tariffari a carico dei molisani mettendogli ancora una volta le mani nelle tasche, la Regione deve applicare con urgenza la legge 168/2017 che riconosce e tutela i diritti dei cittadini di uso e di gestione dei corpi idrici (superficiali e sotterranei) sui quali i residenti dei comuni o delle frazioni esercitano usi civici.
Si tratta di una rivoluzione culturale e politica, che richiede coraggio e lungimiranza, per consentire ai cittadini di riappropriarsi della risorsa più preziosa che esista in natura, l’acqua appunto, mettendola al riparo da pericolosissime rivendicazioni attuali e future da parte di altri territori e/o altri soggetti politici (e/o imprenditoriali) che già ci hanno messo gli occhi addosso (non da oggi).
Peraltro, nel contesto dell’autonomia differenziata, sarebbe uno strumento politico e giuridico formidabile per dimostrare al Governo e anche ad altre regioni più spavalde che non siamo disposti a genufletterci per affermare i diritti della nostra gente, anzi siamo pronti a confrontarci alla pari, senza timori reverenziali né complessi di inferiorità verso chicchessia.