Parco del Matese, Romano: è giusto dare la parola ai cittadini (controVento)

Venerdì scorso ho presentato in Consiglio regionale un’interpellanza urgente al Presidente della Regione per sapere “se e come” intenda concedere l’atto di “intesa” ai fini dell’istituzione del Parco del Matese, proponendo a Roberti di subordinare la decisione all’esito di un referendum consultivo esteso alla popolazione dei territori interessati dalla perimetrazione, previa adeguata campagna di comunicazione istituzionale sulle opportunità di sviluppo, sui divieti e sul regime delle autorizzazioni che si renderanno necessarie per lo svolgimento delle attività antropiche, edilizie e produttive sul Matese ove il Parco fosse istituito.

Facciamo chiarezza innanzitutto sull’iter.

L’art. 34, co. 1, lett. f – bis della legge 6 dicembre 1991, n. 394, come modificato dall’art. 1, co. 1116, della legge 205/2017, ha istituito il Parco Nazionale del “Matese”, dando avvio al procedimento amministrativo che è attualmente in corso tra Ministero, Regione, Comuni e Ispra e che, dopo la sentenza del Tar Lazio 15851/2024, si concluderà a brevissimo, con l’approvazione di uno schema di DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) sul quale le Regioni Molise e Campania dovranno esprimersi mediante il meccanismo dell’intesa, come prevede l’art. 2, comma 7, della L. 394/91, secondo l’interpretazione della Corte costituzionale (sentenza n. 422/2002).

Tanto premesso, per evitare che le decisioni dei Comuni e della Regione siano calate dall’alto sulla testa dei cittadini, la mia proposta è quella di indire un referendum consultivo tra le popolazioni dei territori interessati, non appena sarà predisposta la bozza di DPR, chiamando i cittadini ad esprimersi sul Parco, previa campagna di informazione istituzionale sulle opportunità e sui divieti consequenziali.

È giusto che le scelte politiche che riguardano il territorio siano assunte democraticamente e nella piena consapevolezza di tutti i cittadini.

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